Trattamenti e prevenzione Legionellosi

TRATTAMENTI ANTI LEGIONELLA.

Tecnologie dell’Acqua si occupa di Analisi di laboratorio, trattamenti nel caso in cui venga rilevato il batterio della Legionella, trattamenti per la prevenzione, monitoraggio degli impianti a rischio Legionellosi.

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Conoscere la Legionellosi.

Nel 2016 sono stati 1.710 i casi di legionellosi notificati all’Istituto superiore di sanità (Iss), l’incremento è costante dal 2013 ed inizia a essere preoccupante.

Così come riporta il notiziario dell’ISS:

Nel 2016 sono pervenute all’ISS 1.710 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi, di cui 1.680 classificati come confermati e 30 come probabili in accordo alla definizione di caso europea modificata nel 2012. Di questi, 161 casi sono stati identificati a posteriori; infatti, come ogni anno, è stato inviato alle regioni l’elenco dei nominativi delle schede pervenute al Registro della Legionellosi con la richiesta di verificare la completezza delle segnalazioni e di inviare le eventuali schede mancanti. Tale con- fronto ha evidenziato che il 10,4% delle schede non
erano state segnalate al Registro tramite l’apposita scheda di sorveglianza. Il Laboratorio Nazionale di Riferimento per le Legionelle ha ricevuto 37 campioni clinici e 38 ceppi isolati relativi a 58 casi per la conferma diagnostica.
Il 75% dei casi è stato notificato da 6 Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Piemonte), il rimanente 25% è stato notificato dalle rimanenti 13 Regioni e 2 Province Autonome.
L’incidenza della legionellosi in Italia nel 2016 è risultata pari a 28,2 casi per milione di abitan- ti, in lieve incremento rispetto all’anno passato (25,8/1.000.000), così come il numero assoluto di casi . Tuttavia, si osserva un gradiente Nord-Sud con valori pari a 41,3 casi per milione al Nord, 29,8 per milione al Centro e 9,8 per milione al Sud. L’età media dei pazienti è di 63,9 anni (DS 15,6), con un intervallo compreso tra 8 e 101 anni; inoltre, l’analisi in base alla distribuzione per età dimostra che circa il 62% dei casi ha almeno 60 anni.
Il 70% dei casi di legionellosi è di sesso maschile e il rapporto maschi/femmine è 2,3:1.

 

 

Fonti di infezione, modalità di trasmissione e fattori di rischio

La legionellosi è causata nel 90% dei casi dal batterio Legionella, del quale sono state identificate più di 50 specie diverse suddivise in 71 sierotipi. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.

La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. La pericolosità di queste particelle di acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione. Gocce di diametro inferiore a 5µ arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie. Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso ferita. Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia.

Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza. Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione. È inoltre importante la virulenza e la carica infettante dei singoli ceppi di Legionella, che, interagendo con la suscettibilità dell’ospite, determinano l’espressione clinica dell’infezione. Malgrado il carattere ubiquitario di Legionella, la malattia umana rimane rara; i tassi d’attacco nel corso di focolai epidemici sono bassi, inferiori al 5%.

Il tasso di mortalità correlata all’infezione da Legionella dipende da alcuni fattori specifici (come la gravità della malattia, l’appropriatezza del trattamento antibiotico iniziale, il luogo in cui è stata contratta l’infezione, le condizioni pregresse del paziente) e può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%.

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La prevenzione della Legionellosi.

La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente:

  • sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio
  • sull’adozione di misure preventive (manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione) atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio.

Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

L’AEREOSOL PUO’ ESSERE GENERATO DAI SEGUENTI SITI A RISCHIO, INDICATI DALL’ASSESSORATO ALLA SANITA’:

  • APERTURA DI UN RUBINETTO O DI UNA DOCCIA;
  • SCIACQUONE DI IMPIANTI IGIENICI;
  • VASCHE PER IDROMASSAGGIO E PISCINE;
  • BAGNI TURCHI ED AREE ADIBITI A SAUNA;
  • TORRI DI RAFFREDDAMENTO/CONDENSATORI EVAPORATIVI;
  • IMPIANTI DI IRRIGAZIONE AI GIARDINI;
  • APPARECCHI

COSA POSSIAMO FARE CONTRO LA LEGIONELLOSI:

  • Analisi di laboratorio certificato;
  • Prelievi da parte del nostro personale;
  • Eventuali trattamenti shock nel caso in cui venga rilevato il batterio;
  • Trattamenti in continuo per la prevenzione;
  • Monitoraggi impianti.
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